“Ci siamo arrampicati in posti assurdi, camminato nel fango, schivato crepacci e slittato su un terrapieno, tutto sommato una giornata tranquilla”
“Hai mai provato a vivere in un posto dove è sempre buio?”. Inizia così la nostra telefonata con Paolo. Siamo riusciti a raggiungere telefonicamente Paolo Baccolo e Marco Dazzi in un paesino sperduto dell’Islanda, tanto sperduto che non sanno nemmeno come si chiama.
I nostri eroi sono da 4 giorni nella terra dei ghiacci per fare un reportage in 360 stereo con la nostra Nokia Ozo, una palla a 8 occhi, ovvero 8 otturatori sincronizzati, che registrano immagini stereoscopiche in 3 dimensioni e 8 microfoni disposti sulla sfera per un audio spaziale.
“Oggi ci siamo svegliati alle 6 del mattino e dopo una bella colazione siamo andati alla ricerca di un fiordo sperduto. Però a un certo punto non abbiamo resistito: dovevamo far volare la Ozo con il drone”, ci racconta Marco. “È stata un’emozione fortissima, sudavo freddo, il vento comunque tirava, ma siamo riusciti a fare delle riprese stupende”, continua Marco prima di essere interrotto da Paolo: “E vorrei vedere! Ci siamo arrampicati in posti assurdi, camminato nel fango, schivato crepacci e slittato su un terrapieno, prima di riprendere la macchina per altri 300 km di strade sterrate. Una giornata tranquilla direi! Ora abbiamo l’aurora boreale a 450 km da noi, speriamo che il cielo non oscuri questo spettacolo. Lo saprete domani”.
Prima di salutarli non resistiamo alla tentazione e chiediamo loro quante macchine hanno incontrato oggi: “Mah, forse addirittura 5!”. Domani la nostra Ozo monta in sella a una bicicletta per cavalcare le piste ciclabili di Reykjavik, ma dai nostri spericolati Paolo e Marco ci aspettiamo qualche sterrato: non sia mai che perdano l’abitudine!