Dietro ai nomi famosi dei grandi creatori di serie animate, come Go Nagai e Leiji Matsumoto, stanno equipe di professionisti, magari meno noti al grande pubblico, che però hanno il ruolo fondamentale di dare vita ai singoli episodi. Uno dei più grandi tra questi professionisti è stato Shozo Uehara, che con la sua arte di sceneggiatore ha saputo farci innamorare di storie come quelle di Goldrake e Capitan Harlock.
Si è diffusa venerdì scorso la notizia della scomparsa a 82 anni di Shozo Uehara, sceneggiatore giapponese classe 1937, molto conosciuto in patria principalmente per il suo lavoro nell’ambito delle serie tokusatsu a partire da Ultraman. La notizia ha colpito però anche il pubblico italiano perché nella sua carriera, all’interno di una lunghissima lista di credits (molti dei quali per telefilm tokusatsu di cui in Italia sono arrivati solo i giocattoli, come Kamen Raider, Battle Fever e Denjiman), è stato autore di moltissimi episodi di alcune tra le serie animate in assoluto più amate dal pubblico italiano: tra tutte Capitan Harlock e Goldrake.
Come dicevamo sopra, Uehara era ben noto in Giappone come uno dei principali scrittori storici della serie Ultraman. Il suo debutto nel franchise della Tsuburaya Productions avvenne con la serie Ultra Q (1966), restando sempre nell’ambito del tokusatsu passò poi alla Toei Productions e divenne uno degli scrittori principali della prima serie di Super Sentai: Himitsu Sentai Goranger, creata dal mangaka Shōtarō Ishinomori (creatore fra glia altri di Cyborg 009).
Shozo Uehara, come la stragrande maggioranza degli autori della sua epoca aveva vissuto in prima persona la grande guerra. Proveniva da Okinawa, isola nell’estremo sud del Giappone. Nato il 6 febbraio 1937, Uehara e la sua famiglia sopravvissero alla Seconda Guerra Mondiale fuggendo a Taiwan occupata dai giapponesi nel settembre 1944. Un mese dopo la fuga la famiglia di Uehara cercò di tornare a Naha, il capoluogo di Okinawa, che fu distrutta da raid aerei. Si ritrovarono così alla deriva nel mare per due settimane prima di raggiungere Kagoshima sull’isola meridionale di Kyushu. La famiglia di Uehara si stabilì nella prefettura di Kumamoto fino al 1946 quando tornò a Naha.
Dopo essersi laureato alla Chuo University Uehara entrò alla Tsuburaya Productions di Tokyo, dopo che i capi dello studio scoprirono il suo lavoro di sceneggiatore per i drammi locali di Okinawa sulla guerra attraverso Tetsuo Kinjou, scrittore tra i principali creatori di Ultraman. Uehara fece il suo debutto a livello nazionale nel 21° episodio della serie di Ultraman intitolata Ultra Q. Nel 1969 Uehara tornò ad Okinawa e divenne uno scrittore freelance. Da allora in poi lavorò come autore principale alla quarta serie di Ultraman: Kaettekita Ultraman (Il Ritorno di Ultraman), costituendo le basi per quella che sarebbe stata la seconda generazione del supereroe tokusatsu per eccellenza della TV giapponese.
Dal 1973 Uehara si affiliò alla Toei Productions e lavorò alla creazione di Himitsu Sentai Goranger. Nel suo periodo di collaborazione con la Toei contribuì come autore principale alla scrittura di altre serie tokusatsu, come lo Spider-Man giapponese degli anni ’70, e scrivendo episodi di serie animate che avrebbero fatto la storia degli anime anche in Italia: parliamo della prima serie TV di Capitan Harlock, di cui sceneggiò ben 21 episodi su 42 totali, di Goldrake (scrisse di questo 21 episodi, più di un quarto dell’intera serie) e di altri anime anni ’70 ormai leggendari come Getter Robot (26 episodi), Getter Robot G (6 episodi), Grand Prix e il campionissimo (15 episodi) e Gaiking (16 episodi). Ricordiamo tra gli altri inoltre il suo contributo negli anni ’80 a Ken Il Guerriero (4 episodi), Laserion (14 episodi), Arbegas (23 episodi) e Mao Dante (tutta la serie). Uehara tornò poi a Ultraman nel 1996 con la serie Ultraman Tiga.
Uehara era noto nel settore per introdurre il suo vissuto e temi duri come la guerra e la discriminazione all’interno del suo lavoro, anche se si trattava di serie tv perlopiù per bambini. Nel 2017 pubblicò Kijimuna Kids, un’autobiografia sulla sua vita da bambino che cresceva nella devastata Okinawa. Vinse il Joji Tsubota Literacy Award nel 2018.
Il leggendario scrittore di tokusatsu, ci ha lasciati lo scorso 2 gennaio, la notizia ai media giapponesi è stata data dalla famiglia il 9 gennaio.