Trigun, anime nato nel quinquennio d’oro di fine anni ’90, è arrivato da noi ai tempi della ormai mitica MTV Anime Night. Con la sua ambientazione a metà tra fantascienza e spaghetti western, sa farsi ancora amare a distanza di più di 20 anni.
Trigun nasce dalle matite del mangaka Yasuhiro Nightow nel 1995. Dapprima pubblicato ad episodi sulle pagine del contenitore Shonen Captain, subisce un arresto nel 1997 con la chiusura della rivista, per poi ripartire l’anno dopo con il titolo di Trigun Maximum e concludersi nel 2007.
Per come lo ricordiamo meglio in Italia, Trigun è la serie TV anime vista dalle nostre parti a partire dal 2000 nei palinsesti ormai mitici dell’Anime Night di MTV. Inutile dire che è stato grazie a questo spazio che siamo riusciti ad apprezzare molti anime (destinati ad un pubblico un po’ più smaliziato) che non avrebbero mai trovato spazio nei consueti contenitori televisivi dedicati ai cartoni per i giovanissimi (che rispetto al decennio precedente avevano di molto ristretto i generi proposti, massacrando tra l’altro con tagli e riadattamenti anche le serie TV più insospettate).
La serie animata di Trigun è stata realizzata nel 1998 dallo studio Mad House, studio di produzione rinomato fondato da grandi nomi dell’animazione giapponese negli anni ’70 (tra gli altri da Osamu Dezaki, Rintarō, Yoshiaki Kawajiri).
Trigun è anche uno di quegli anime nati nel quinquennio felice di fine millennio che ha dato nuova linfa all’animazione giapponese e che ha visto l’uscita di alcuni titoli che sono diventati storici come Evangelion, Cowboy Bebop e Lain. Pur non avendo le ambizioni di altri suoi contemporanei, Trigun gode però dello spirito del tempo. L’animazione malgrado i limiti del formato televisivo ha un suo stile, la storia è un ben amalgamato mix di umorismo, dramma, fantascienza, spaghetti western e action con un’ambientazione da far west futuribile post-apocalittico su un pianeta inospitale.
Il cast dei personaggi ricorrenti è ben caratterizzato. Tra questi spicca giustamente il protagonista principale: il famigerato tifone umanoide Vash the Stampede, criminale ricercato per la distruzione di intere città e sul quale pende una taglia di 60 miliardi di $$ (doppi dollari). Vash, anche se è un individuo decisamente fuori dal comune per capacità fisico-mentali e per determinazione, ha un carattere gentile, a volte tenero, e per non attirare troppo l’attenzione ama farsi passare per un sempliciotto incapace e maldestro. Ciò nonostante alla fine si ritrova sempre coinvolto in guai improbabili e sembra avere un talento naturale nell’attirare su di sé le peggiori catastrofi.
Vash è accompagnato/pedinato nei suoi viaggi dalle due agenti assicurative Meryl Stryfe e Milly Thompson, incaricate dalla loro compagnia di contenere i danni causati dal tifone umanoide (anche se, giudicandolo un incapace, per buona parte della serie Meryl stenta a credere che si tratti del vero Vash The Stampede) e dal reverendo-pistolero dalla morale abbastanza dubbia Nicholas D. Wolfwood.
Trigun è un anime con due facce: divertente e scanzonato in superficie, quanto drammatico nei risvolti più nascosti. La trama si dipana tra episodi inizialmente autoconclusivi per poi farsi più serrata nella seconda parte della serie. Ci sono molti misteri che ruotano attorno a Vash e alle motivazioni del suo costante girovagare, le risposte vengono centellinate nell’arco di tutti i 26 episodi e i risvolti più drammatici vengono fuori soprattutto a fine serie con delle atipicità interessanti, che non stiamo a spoilerare per chi magari non avesse mai avuto occasione di vederlo (è da tempo disponibile sia su Prime Video che su Netflix).
Nel 2010, a grande richiesta dei fan in tutto il mondo (sopratutto negli USA dove l’anime ha goduto di un discreto successo), è uscito per i cinema il lungometraggio “Trigun: Badlands Rumble”. Il film è stato pensato sia per essere fruibile da chi si avvicina per la prima volta al mondo di Trigun, sia per ricambiare l’affetto dei fan più affezionati e propone un’avventura inedita di Vash riprendendo lo spirito più rocambolesco della serie TV. Pur non aggiungendo nulla alla trama generale, è un piacere rivedere i personaggi di Trigun alle prese con un nuovo disastro, in un mix di humour e scene d’azione spettacolari, con il vantaggio di un’animazione curatissima per il grande schermo.
Le scorse vacanze di natale sono state un’ottima occasione per rispolverare Trigun, e, malgrado le animazioni della serie TV per forza di cosa un po’ datate, con la sua ambientazione da fanta-spaghetti-western e il suo mix di umorismo e dramma, ancora adesso a distanza di 20 anni il tifone umanoide Vash the Stampede si fa amare e risveglia dei bei ricordi.